"Campanella a Como"da Italo Gomez La mia conoscenza con Michele Campanella nasce negli anni ’60 in un momento in cui, insieme a Gisella Belgeri, avevo deciso di ampliare la mia attività musicale con un impegno nell’organizzazione. Eravamo allora giovani ambiziosi che credevano che, oltre all’aspetto della prassi esecutiva, era fondamentale ampliare il Festival Autunno Musicale ad una conoscenza delle fonti storiche e dei patrimoni che hanno partecipato all’evoluzione della musica in Europa. Mi pare di ricordare che avevo chiesto un incontro con Michele a Firenze per illustrargli il nostro progetto di Festival a Como suscitando il suo interesse e la sua curiosità. È cresciuto così uno splendido rapporto che ha voluto presentare, in parecchi anni del Festival, la presenza di Michele e della sua esperienza. Da qui è nata la richiesta di eseguire un’opera di Liszt praticamente sconosciuta: Malediction (1968) accompagnata dall’Orchestra dell’Autunno Musicale, composta da giovani esecutori comaschi. Nel 1970 Michele collabora non solo come grande pianista ma anche come direttore; come solista esegue il concerto K.488 e una sinfonia di Salieri. Successivamente nel 1972 è presente a Como con un concerto per pianoforte di Paradisi e musica da camera con i solisti Patricia Dunkerley, Sandro Bonetti, Emilio Pamarico, Ezio Zappatini, Claudio Bellasi e Alberto Campagnano. Il conoscenza con Michele si consolida con i musicisti di Como nel 1976/77 con il quintetto in si be molle maggiore op.44. In questa stagione ho avuto la possibilità, grazie al mio incarico di consigliere delegato dell’Orchestra dei pomeriggi musicali, di partecipare a una programmazione che oltre a Como ha visto in concerto anche Bergamo, Pavia e Milano in cui Michele, oltre che essere solista nel concerto in sol minore k.550, ha diretto l’intero concerto con musica di Haydn e Mozart. Nel 1981 con Michele abbiamo proposto un programma molto ambizioso riguardante il confronto fra la sonata in si minore op.178 di Liszt e un gruppo di sonatine di Ferruccio Busoni al fine di far emergere il rapporto dell’avanguardia musicale dei due autori. Campanella è ancora presente nel Festival del 1992 con un recital per il bicentenario della morte di Gioacchino Rossini in cui esegue opere dello stesso Rossini, di Bellini-Liszt, e di Rossini-Liszt. Nel 1996, per le manifestazioni del trentennale dell’Autunno Musicale, Michele ritorna come solista e come direttore d’orchestra nell’opera di Liszt che aveva inaugurato nel 1968: Malédiction. Il concerto n°1 in re minore op.15 di J. Brahms, accompagnato dall’Orchestra stabile di Como, segna l’ultima forte partecipazione di Michele al Festival Autunno Musicale nell’ anno 2000. |