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"Michele Campanella"


pianista

Ricordo ancora molto bene la telefonata di Italo Gomez  nel 1968:ero appena apparso all�orizzonte musicale italiano e gi� .lui mi proponeva di �crescere  insieme�,sottoponendomi idee musicali,esperienze nuove che sono state fondamentali per il mio sviluppo come musicista completo.Lapossibilit� di suonare come solista e concertatore,di dirigere un�orchestra, di suonare musica da camera.A me che non sapevo niente di tutto ci�!E le cose sono andate avanti sempre su questa direzione:mai che Italo si contentasse di un�idea di routine.L�Autunno Musicale di Como � (stato?) un luogo di crescita e di sperimentazione prezioso,non assomiglia affatto a quei festival dove approdano soltanto pacchetti musicali confezionati altrove e dove quindi occorrono soltanto i soldi per comprarli.Ma a proposito di soldi,Gomez e Belgeri hanno sempre avuto sempre a che fare con infinite idee e budget finiti.Hanno fatto dei salti mortali la loro condizione permanente e li hanno fatti fare anche a noi in termini di gratificazione economica.Ma per accettare onorari ridottissimi ci deve essere un valido motivo.E quel motivo stava  nelle idee di Italo,spesso irresistibili per musicisti che vogliono ( o volevano?) mettersi in gioco.Mi dicono che la presenza dell�Autunno � in discussione.Ammettiamo che i tempi sono ben diversi da quelli degli anni settanta,quando accanto agli avvenimenti sconvolgenti che ben ricordiamo esisteva una generazione di giovani che voleva imparare,voleva capire.Oggi non � cos�,l�apatia, diciamo pure il piacere dell�ignoranza,  dell�inedia intellettuale � diffuso in modo deprimente.Ma � questo un motivo valido per chiudere un�esperienza centrale della citt�?privarla dell�ossigeno spirituale che la musica porta a chiunque voglia solo affacciarsi in un luogo dove nascano dei suoni?La citt� si sente la coscienza tranquilla nell� affermare che ai comaschi non � necessario l�Autunno Musicale?Io,come musicista ovviamente,dico che togliere ad una citt� la possibilit� di ascoltare buona musica,significa mettersi dalla parte di coloro che pensano la vita sia fatta soltanto di Iva, di Pil,di Bot,di schei che entrano ed escono.Una societ� ridotta a questi obiettivi,� una comunit� che si mette volontariamente sulla strada che vede allontanarsi e svanire i VERI motivi per cui vale la pena vivere questa vita.Tra questi motivi  � la Musica,l�arte dei suoni che non si manifesta n� nei sottofondi musicali abietti che fanno da contorno alla nostra quotidianit�,n� attraverso i media,ma � quella che nasce nel momento in cui un musicista tira fuori dal suo strumento dei suoni.E coloro che siedono davanti a lui ne sono investiti (in molti sensi complessi)Non togliamo a Como questo patrimonio di suoni,non impoveriamo la vita dei comaschi,pensando che la musica sia un lusso superfluo.La �qualit� della vita� passa anche da qui.
Michele Campanella