"Anna Clementi"Anna Clementi ...... .... I miei primi ricordi musicali sono le canzoni che sentivo provenire dalle case dei vicini, dalle radio delle altre cucine... ma…Un bel giorno in Svezia, dove abitava mia nonna, dalla stanza della sorella maggiore di un'amichetta, proveniva una musica affascinante… era "She loves You" dei Beatles! In quel periodo divoravo fumetti di fantascienza americani e ancora oggi se mi capita di sentire le canzoni dei Beatles di quegli anni, vedo grossi lombrichi extraterrestri e affascinanti signorine bionde in fuga! Poi scoprii le cantanti francesi: Francoise Hardy, Sylvie Vartan… eppure quando John Cage veniva a Roma in concerto io ero sempre lì. …non avrei mai pensato che poi avrei fatto tante, tante volte i suoi "Song Books" che in un certo senso mi avrebbero guidata nel mio destino. Un'altra epifania fu l'ascolto di “Walk on the wild side" di Lou Reed e lì scoppiò un grande amore. Cominciai a interessarmi poi di jazz, vecchie canzoni, voci... La mia ossessione divenne Anita O'Day, a volte mi immaginavo cantante bebop e intanto studiavo il flauto traverso, suonavo Händel e Bach ma nello stesso tempo cercavo pezzi moderni più che mai e poi avevo il sogno del teatro e del movimento. Prendevo lezioni da Michael Aspinall, un eccentrico cantante inglese che interpreta note dive del canto del passato. Le mie nottate passavano a suon di Miles Davis o Gina X, Kraftwerk, Earth Wind & Fire, Milly, Marlene Dietrich... Poi mi sono trasferita a Berlino e la mia vita è cambiata molto, anche grazie ad una serie fortunata e fortuita di incontri, primo fra tutti quello con Dieter Schnebel che faceva dei seminari su Cage; mi ha aperto la strada verso quella che sarebbe diventata la mia principale incarnazione,la cantante di musica contemporanea, fin quando nel mio peregrinare artistico le mie strade hanno incrociato quelle di Rupert Huber che mi aveva dato il disco "Opera" dei Tosca (il suo progetto insieme a Richard Dorfmeister), tanto ritmo e tanto groove, ne sono rimasta davvero colpita Qualche mese più tardi collaborai al nuovo album e con Tosca feci "Suzuki" e "Delhi9". Poi arrivarono i Dining Rooms, bellissima la loro "Mr.Dupont" e con loro abbiamo lavorato all'album "Tre". Nel frattempo, spinta anche da Rupert Huber, si fece spazio in me l'idea di fare un mio progetto musicale. Così ho coinvolto il mio amico Thomas Stern, che aveva lavorato con Einstürzende Neubauten, e tra un concerto e l'altro andavo a prendere una boccata d'aria nel suo Lost in Space Studio, ancora una volta a Berlino. Con lui è nato l'album "Love is a Reason". Abbiamo arrangiato e prodotto i pezzi insieme in una continua piacevole atmosfera di gioco e sperimentazione. E’ stata quindi una logica conseguenza fare alcuni dei pezzi di "Love is a reason" sia con Dining Rooms che con Rupert Huber e dopo tanto girovagare l'incontro con i romanissimi Digital Delicatessen ha dato la forma definitiva all'intero progetto di "Love is a reason" e mi ha aperto definitivamente mente e cuore. ….Ed ora è tempo di voltare ancora pagina e dare vita al secondo capitolo di questa mia lunga e articolata avventura solista…. Dopo una sosta di riflessione eccomi ripartire con entusiasmo. Ci sono state diverse avventure musicali e non. Qualche concerto…con i Freeform Kollektiv e altri. Qualche esperimento con…Gerardo Frisina…una traccia brasiliana.. E dopo un anno sorprendente con “Die Kreatur”, il viaggio, anzi i viaggi continuano...si...Berlino...Roma...Roma...Berlino...Si, la sorpresa è in arrivo... |