LE MUSICHE
La parte musicale che va ad integrare i brani estratti dall’opera di Ugo Foscolo è stata da me scelta, in accordo con il pianista Stefan Irmer, dalla collezione completa de Péchés de Vieillesse composti da Gioachino Rossini a Parigi, durante il suo ultimo periodo compositivo.
Rossini - che lascia i manoscritti in eredità alla sua città natale, Pesaro - utilizza per l’intera collezione una sola definizione a carattere generale: Péchés de Vieillesse, talvolta sostituita dallo stesso Rossini con “Quelques Riens pour Album”.
Per i titoli dei singoli pezzi, Rossini fa riferimento, invece, alla tradizione di scrittura per pianoforte: prélude, tema, variazioni, etc. cui aggiungono spesso chiarimenti sul carattere di ogni pezzo attraverso espressioni ironiche per le quali utilizza talvolta, con forte sentimento ironico, citazioni di altri autori a lui coevi e talvolta citazioni di grandi compositori del passato, quali Bach, Mozart, Chopin, e qui con grande rispetto.
I brani in programma dimostrano la straordinaria conoscenza e la capacità compositiva di Rossini sempre ispirata alla tradizione del passato. In particolare, dimostra un’ ammirazione totale verso la musica di Bach e del contrappunto, nei confronti di Mozart per la tecnica pianistica e di Chopin per la tecnica espressiva romantica.
Péchés de Vieillesse è costituito da oltre duecento brani, alcuni dei quali scritti in omaggio ai suoi amici più intimi mentre altri ancora sono di evidente volontà “avanguardista” che collega Rossini alla musica europea in movimento.
Notevole, in particolare, è l’anticipazione di Rossini su certe musiche di Eric Satie che in alcuni casi appare addirittura come tipologia della musica di oggi. Ne è un esempio il pezzo in cui un’armonia al pianoforte viene ripetuta più e più volte, sempre nello stesso modo, con una variante di carattere cromatico similare alla musica oggi chiamata “new age”, vera anticipazione di quello che nasce nel secolo scorso con il termine di “musica ripetitiva”.
Queste ragioni spnp alla base della mia scelta di legare Rossini a Foscolo. Foscolo, come fa presente Emilio Russo nella sua introduzione, affronta il suo tempo in forma critica e feroce e ha la capacità di dimostrare che i vizi della politica e della cultura di ieri sono uguali a quelli di oggi.
In realtà, i personaggi individuati da Foscolo potrebbero, senza modificare il testo, collegarsi a personaggi della società e della politica di oggi.
Rossini a sua volta applica una tecnica analoga: compone con grande originalità e però approccia i legami con alcuni compositori del suo tempo con lo stesso fondamento critico e certo non bonario che Foscolo utilizza nella letteratura.
La scelta di accostare Foscolo a Rossini accentua e dona unità; in ambedue i casi si tratta di creatività oggi pressochè sconosciute e ben si riferiscono al sottotitolo del Festival Autunno Musicale di quest’anno: "Attualità e memoria”
Un altro punto non irrilevante è la presenza per la prima volta in Italia di Stefan Irmer, considerato oggi il più importante interprete della musica per pianoforte di Rossini e che ha registrato, per la MDG Scene in una collana di otto CD, l’integrale di tutte le opere composte da Rossini nel suo ultimo periodo di vita.
Ancora oggi non esiste l’edizione critica delle opere pianistiche di Rossini ma Pesaro ne abbia preannunciato il lancio.
Italo Gomez