"Venues"COMO e il suo lago D�antichissime tradizioni Como fu fondata pi� di duemila anni fa come citt� romana ed attualmente � un luogo dove storia, arte e cultura, convivono con l�industria e il commercio in uno scenario al quale il lago, con il suo continuo rinnovarsi di colori e atmosfere nelle diverse stagioni, fornisce una cornice di singolare bellezza. E� in una fascia ambientale inimitabile e fin dall�et� preistorica l�uomo ha capito il fascino di queste zone; soprattutto dal Rinascimento fu meta di villeggianti alla ricerca di un angolo di paradiso perduto, ma anche e soprattutto di personaggi storici, governanti, scrittori, artisti e poeti, letterati e filosofi. La citt� di Como � famosa per le sue sete, uniche al mondo quanto a finezza e ad originalit�. Altra attivit� artigianale diffusa nell'area intorno alla cittadina di Cant� ''citt� del mobile", � la lavorazione del legno. Le sponde del lago sono cosparse da numerose ville settecentesche immerse in parchi rigogliosi. Altro aspetto, pi� nascosto o colto, � costituito dall' innumerevole concentrazione sul territorio di monumenti sacri medieovali, splendidi esempi di quel romanico comasco che i Magistri Cumacini diffusero in tutta Europa. E ancora, evocative ed intriganti, diverse opere di fortificazione militare delle varie epoche, che alimentano storie e leggende, a memoria di un passato turbolento. I luoghi del Festival Il Festival ha la sua sede nella d�pendance di Villa Olmo. La villa, di stile neoclassico, fu edificata nel 1796 su una propriet� del XVII secolo denominata �dell�olmo� per un grande albero secolare, oggi scomparso. La superba dimora venne inaugurata da Napoleone. Nell�interno spicca l�ampio atrio che conduce nel vasto salone delle feste, dove si svolgono vari concerti del Festival; sontuose anche le altre sale, fra cui il salone degli Specchi, delle Nozze, di Diana, della Musica. Altri spazi dove si snoda tradizionalmente il festival sono : Il Teatro Sociale, di grande tradizione,edificato su progetto di Giuseppe Cusi (1811-13) sull'area del distrutto castello Torre Rotonda dei Rusca. La facciata neoclassica si apre su un pronao di 6 colonne corinzie. Tra gli artisti ospitati si ricordano Nicol� Paganini, Giuditta Pasta (1797-1865) e Francesco Tamagno (1850-1905). Nel 1944, ospit� la stagione della Scala di Milano, gravemente danneggiata dalla guerra. L� Istituto Carducci, nato nel 1910, grazie numerosi donatori e il contributo della popolazione allo scopo di ospitare l'Associazione "Pro Cultura popolare" fondata nel 1903 da Enrico Musa, noto industriale serico. L� Ente si assunse lo scopo di promuovere la cultura delle classi popolari. Vi si organizzarono corsi diversi ma anche e soprattutto il "Museo Didattico Circolante Guido Casartelli", primo esempio di biblioteca popolare sull� esempio dei cantoni ticinesi. Le tre splendide Basiliche romaniche della citt�: S. Carpoforo una delle pi� antiche costruzioni,edificata sopra un tempio dedicato a Mercurio. Si trova sulla Via Regina, importante percorso che metteva in comunicazione Roma con le terre al di l� delle Alpi. E� una costruzione in pietra moltrasina di stile molto severo; l'esterno � caratterizzato dall'elegante campanile con bifore e archetti ciechi. S. Abbondio, caratterizzata da due campanili , edificata sulle rovine di quella paleocristiana dei SS. Pietro e Paolo. Il suo interesse � accresciuto dallo splendido ciclo degli affreschi trecenteschi che la decorano. S. Fedele, altro importante edificio, costruito intorno al 1120 , si affaccia sull'omonima piazzetta e la parte di maggior suggestione � costituita dall'abside col suo elegante loggiato, oltre che dai numerosi dipinti. Nel ciclo Lario Musica, sono tradizionali i concerti in monumenti di particolare rilievo quali la Chiesa di S. Maria del Tiglio a Gravedona che sorge sulla riva del lago. La caratteristica che prima colpisce il visitatore � l�insolita altezza in rapporto alle dimensioni della facciata, nella quale tutto � studiato per conferire slancio verticale. L�elemento che maggiormente gioca questa spinta verticale � il campanile che domina con la sua possanza la fronte della chiesa alla quale � addossato. Al suo interno campeggia un gigantesco crocefisso ligneo del XII secolo. La Chiesa di San Vincenzo di Galliano a Cant� dove nel �386 Ambrogio invi� Felice, vescovo di Como, per diffondere il cristianesimo sul territorio. Il tempio di Galliano, luogo di culto pagano, diventa quindi in questo periodo centro di aggregazione cristiana. La pi� famosa lapide conservata � quella di Ariberto da Intimiano del 1007. Quest�ultimo, suddiacono della chiesa milanese, fece ampliare e affrescare la chiesa, dedicandola a San Vincenzo. |