Stampa  English version
Home > Archivio > Italia-Colombia a Civitavecchia > Le Mostre a Civitavecchia > Luoghi Memoria scritta

"Luoghi Memoria scritta"

LE BIBLIOTECHE ITALIANE, TRA TUTELA E FRUIZIONE

Nell�ambito delle attivit� promosse dalla Direzione Generale per i Beni Librari e gli Istituti Culturali in favore della diffusione della cultura italiana nel mondo � stata realizzata la mostra iconografica e bibliografica dal titolo �I luoghi della memoria scritta: le Biblioteche italiane tra tutela e fruizione� per illustrare il settore bibliotecario nazionale dal punto di vista della storia, delle attivit�, del patrimonio e dei servizi.
Il percorso espositivo risulta composto da sessanta pannelli con testi trilingue e immagini, corredati da una rassegna editoriale costituita da alcune delle pi� importanti edizioni in facsimile tratte dal patrimonio bibliografiche nazionale,consultabili direttamente dal pubblico. In particolare, le sezioni della mostra sono dedicate alla presentazione delle attivit� della Direzione Generale, degli Istituti Centrali ad essa collegati e delle biblioteche di competenza evidenziando nel contempo modalit� ed opportunit� per fruire, anche in ambito internazionale, dei servizi erogati. Dal punto di vista storico, particolare attenzione � stata dedicata alle biblioteche di origine ecclesiastica, del Rinascimento, del �500 e �600, del Secolo dei lumi, delle Universit� pre-unitarie e post-unitarie, nonch� alle due Nazionali centrali.

Tra i capolavori esposti in facsimile, si segnalano
il Codice Squarcialupi (Biblioteca Medicea Laurenziana Firenze);
il Codice sul volo degli uccelli di Leonardo (Biblioteca Reale di Torino);
De universo di Rabano Mauro (Biblioteca Monumento nazionale Montecassino);
la Bibbia Amiatina (Biblioteca Medicea Laurenziana Firenze);
la Bibbia di Borso d�Este (Biblioteca Estense di Modena);
De balneis Puteolanis, Pietro da Eboli (Biblioteca Angelica Roma);
Tacuimmi sanitatis (Biblioteca Casanatense Roma);
De materia medica, Dioscurides neapolitanus (Biblioteca Nazionale di Napoli);
Della prospettiva. Del Pozzo Toscanelli (Biblioteca Riccardiana Firenze);
Codice franco cipriota (Biblioteca Nazionale Universitaria di Torino);
Genealogia dei Principi d�Este (Biblioteca Nazionale Centrale di Roma);
Officium Beatae Virginae (Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze).

La biblioteca, intesa come luogo della memoria scritta e centro ove raccogliere ed organizzare quanto prodotto dalla cultura, dalla scienza e dal pensiero, � un istituto secolare, che ha conosciuto una continua evoluzione in rapporto al mutare dei contesti storici e sociali e in parallelo con le trasformazioni dei modelli e delle conquiste del sapere, con il rinnovamento delle pratiche intellettuali e con le rivoluzioni delle tecniche editoriali.
Un�evoluzione che ha interessato, in particolare, il complesso delle biblioteche italiane, ricco per numero di istituti,ma diversificato per storia,origini, sviluppo e patrimoni, tale che solo di recente � stato possibile stabilirne il numero, oltre 13.000, proprie dello Stato, delle Regioni, degli Enti locali, delle Universit�, degli istituti culturali, della Chiesa e dei privati.
In questo ampio contesto, allo Stato si riferisce il gruppo di 46 biblioteche, di competenza del Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari del Ministero per i Beni e le Attivit� Culturali, che per ricchezza e preziosit� del patrimonio, la monumentalit� di alcune sedi ove sono ospitate nonch� la professionalit� degli operatori rappresenta l�asse portante dell�intero Sistema Biblioteca-Italia.
Il primo nucleo originario di biblioteche pubbliche statali risale al momento dell�Unit� politica del Paese,quando nell�atto della sua costituzione, lo Stato nazionale assunse la diretta sovranit� su 31 biblioteche degli Stati preunitari a cui si aggiunsero quelle provenienti dall�annessione dei beni ecclesiastici e quelle di nuova costituzione.
� utile, in sintesi, identificare in Italia tre grandi nuclei originari: le biblioteche del silenzio, afferenti ai grandi complessi monastici e, pi� in generale, agli ordini religiosi; del decoro, proprie delle corti rinascimentali; della porpora, relative a quegli istituti sorti in virt� degli interessi librari di importanti personalit� ecclesiastiche.
Accanto a tale ripartizione dobbiamo anche considerare il successivo sviluppo del settore nel cosiddetto secolo dei lumi e nei periodi pre e post unitario, con la creazione di grandi biblioteche universitarie e di quel complesso di istituti a carattere locale, diffusi sul territorio nazionale, destinati ad offrire un capillare servizio di pubblica lettura e a svolgere un ruolo di supporto nei grandi processi di alfabetizzazione e di aggiornamento culturale del Paese.
Istituti, questi ultimi, che potremo definire biblioteche aperte,proprio perch� destinati ad un pubblico ampio e non specialistico.
Oggi,a fronte della diffusa applicazione delle nuove tecnologie, le attivit� delle biblioteche e degli archivi conoscono un ulteriore e profondo mutamento.
Le nuove tecnologie, a partire dagli anni Ottanta, hanno potenziato servizi e attivit� relativi alla tutela ed alla valorizzazione del patrimonio documentario; hanno permesso di dominare la complessa articolazione delle fonti, non pi� esclusivamente librarie, ed ampliato la sfera delle funzioni delle biblioteche e degli archivi come poli attivi e tecnologicamente avanzati all�interno delle infrastrutture di rete.
Le biblioteche, anche quelle storiche, non pi� ristrette in ambiti esclusivamente conservativi, privilegiano un�ottica di servizio alla collettivit�, sono strutture aperte al cittadino, porte d�accesso all�informazione, capaci di fornire e recepire dati a distanza, di erogare servizi di mediateca e di fornire risposte alla domanda da parte della collettivit� di poter disporre di tecnologie per la connessione e l�accesso all�informazione.
In questo senso,siamo ormai in grado di prevedere la diffusa utilizzazione, in tutte le biblioteche e in tutti gli archivi, degli strumenti multimediali e delle tecnologie digitali assicurando l�accesso alla pluralit� delle fonti informative.
In tale contesto, la mostra �I luoghi della memoria scritta: le biblioteche statali italiane tra tutela e fruizione� offre un itinerario storico iconografico all�interno del mondo bibliotecario italiano, con la descrizione delle sue tipologie e delle sue peculiarit� unitamente alla visione di alcuni dei pi� importanti esemplari posseduti realizzati in facsimile, che il pubblico potr� sfogliare ammirandone forme i contenuti.
La mostra, quindi, unisce l�opportunit� di promuovere i servizi bibliotecari e archivistici italiani in ambito internazionale con la documentazione di quel fascino che, da secoli, I luoghi della memoria scritta svolgono come centri del sapere e della conoscenza per l�intera umanit�.

Salvatore Italia
Capo Dipartimento per i Beni Archivistici e Librari