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"Cecilia per le politiche della musica"

Messaggio per la Conferenza Stampa in difesa del Fondo Unico dello Spettacolo, Roma 19.gennaio.2011

 

L' Italia è un paese che sta perdendo la stima di sé stesso; i tagli alla cultura ne sono la prima dimostrazione.

Non dare più espressione a ciò che l' ha distinta nei secoli, rendendola unica, come l'arte, la musica, il teatro, significa rinnegare la propria storia, la poesia e la bellezza a vantaggio di una realtà distorta che allontana sempre più le persone dai  bisogni profondi, dal nutrimento che la cultura dona, quando la si coltiva e la si rispetta.

Ma oggi stiamo tornando indietro, siamo sommersi dall'ignoranza, dagli sprechi, dall'ipocrisia.

Come se la ricchezza interiore fosse meno importante di quella materiale, come se i giovani non esprimessero il bisogno di rinnovarsi e scoprirsi attraverso una musica che cambia o un teatro che racconta ciò che viviamo, e siamo.

Ciò che ci ha reso un paese d'eccezione, questa cultura che trapela negli infiniti  luoghi storici, nel melodramma italiano, nei musei, sta diventando come una pianta trascurata, che rischia di non dare più frutti né fiori, che rischia di appassire nell'appiattimento generale e nella mancanza di stimoli.

Forse dipende anche da noi il fatto di ricominciare a credere che sia ancora possibile agire, in prima persona, innaffiando quotidianamente questo valore inestimabile che ci fa stare bene e ci riporta a ciò che siamo stati, e siamo, veramente.

Cecilia Chailly